Souvenir Americani

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Ogni viaggio ci arrichisce di ricordi ed esperienze speciali che ricorderemo per tutta la vita, anche grazie ai piccoli oggetti che portiamo a casa.

In primis sono le foto che mi aiutano a ricordare un momento vissuto, il sapore di un piatto mai provato o il sale sulla pelle mentre sono sdraiata sulla spiaggia di casa. A volte le incornicio, a volte invece le stampo e le abbandono sulla scrivania o nella libreria.

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Un altro ricordo che colleziono in viaggio sono le calamite. Sí, esattamente quell’oggettino kitsch che si trova ovunque e che adorna i frigoriferi di mezzo mondo, il mio compreso. 🙂

E poi ci sono gli oggetti che raccogli: una conchiglia in Thailandia, un sasso a Camogli, la sabbia del deserto, una foglia a Central Park, la corteccia secca di una sequoia di 2200 anni (vero Guido?! :)).

E infine gli oggetti dell’artigianato o della cucina locale: le spezie in Oriente, la lampada marocchina in ottone che perdi ore a contrattare al souk, le ceramiche siciliane e quelle giapponesi comprate per pochissimi yen in quello spaccio vicino al nostro albergo (Chiara ti ricordi?), i formaggi in Francia ed i pizzi a Bruxelles.

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Sopra la lampada marocchina. Le foto incorniciate vengono da Marrakesh anch’esse. Ce le ha regalate il fotografo con cui abbiamo fatto il tour fotografico tra souk e concerie e raffigurano i popoli berberi con cui lui ha vissuto per svariati anni.

Adesso ho bisogno del vostro aiuto, mi suggerite cosa portare a casa da San Francisco?

Per ora ho scattato migliaia di foto, comprato una quantità industriale di abbigliamento sportivo – rispetto a Londra, costa pochissimo –  2 anelli, calamite della California e il super classico miele a forma di orso, orsetto dello Yosemite, per dire. 🙂

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Mi rifiuto di portare a casa miniature di cable car o del Golden Gate e, sigh, niente vino da Napa o Sonoma.

Consigli? Idee?

Diclaimer: Dalani mi ha chiesto di interpretare il tema Viaggiare con stile e visto che viaggiare vuol anche dire portarsi un pezzo di mondo a casa, ho scelto di parlare e di chiedere il vostro aiuto per capire cosa portare a Londra – emozioni a parte – da San Francisco.

E a proposito di suggerimenti, troverete qui  nei prossimi giorni, il mio suggerimento su una cittá che ho amato tantissimo.

 

1 Comment

  • Luca ha detto:

    Non sono un gran cultore dei souvenirs, io sono solo quello dei cappelli (da baseball, ma non delle squadre) yosemite, LA, SF, Santa Cruz, oppure quello di Angel Camp dove un artigiano li ricamava lì sul posto “Born to fishing Forced to work” con Born Forced scritto più in grande:) li porto e li metto nella scatola in fondo all’armadio, saranno attualmente una sessantina, ma poi ne indosso di fatto solo tre. Alcuni hanno ancora la targhetta con l’ologramma dell’ufficialità del posto o dell’atleta altri un po’ più vecchiotti sono quelli della compagnia di truck di mio cugino di Stockton quelli con la retina . Nell’ultima visita San francisco (july 2013) indietro però ho portato questa bellissima borsa (presa al mercato nella ex stazione marittima) per mia mamma che la sta consumando su e giù per il carruggio dritto:) http://www.seltzergoods.com/images/BAG-S04-closeup.jpg

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