Le 5 cose da fare a Matera e una da evitare – verso Sud parte I

Qualche settimana fa sono stata a Matera, la mia prima volta in Basilicata e a dire il vero anche in Puglia, dove il mio viaggio è poi proseguito.

Una tre giorni piena di incontri, belle persone, racconti e scoperte. Ho potuto riabbracciare volti amici e conoscere persone nuove, ho visto posti incantevoli e assaggiato cibi e prodotti deliziosi.

Tutto questo grazie al Biscottificio Di Leo che mi ha invitata insieme a Sandra a scoprire la loro produzione e il “cineracconto” Storia di Leo, prodotto da Di Leo con la regia di Pippo Mezzapesa che potete vedere qui sotto e che narra 3 mini storie di Leo, il fornaio del paese, ambientati in un tempo (la metà del secolo scorso) in cui avere un forno voleva dire svolgere un servizio di pubblica utilità per tutti i cittadini.

La storia di Di Leo nasce ad Altamura e continua a Matera e si sviluppa in questo territorio tra Puglia e Basilicata, ricco di fascino, cultura e persone curiose e laboriose.

Matera è anche la prima tappa del nostro viaggio e il posto dove abbiamo alloggiato, per questo parto da qui nel raccomandarvi i miei “5 must-see”.
Premetto che non avendo mai visto la città prima avrò sicuramente perso moltissimo e questo vuol solo essere un post di consigli su quello che ho visto e mi ha emozionato.

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1 Visitate la Casagrotta

La casagrotta era la tipica abitazione dei Sassi, in parte scavata nella roccia calcarea e in parte costruita con i materiali di risulta dello scavo.
Le abitazioni dei Sassi, nella stragrande maggioranza dei casi, sono state abbandonate dopo la legge speciale voluta da De Gasperi nel 1952 e lo sfollamento che ne è seguito, per poi essere sapientemente restaurate a partire dagli anni ’80. Attualmente è possibile visitare alcune di queste antiche case, con tanto di arredamento originale, e immergersi in un’atmosfera fuori dal tempo, assaporando la vita quotidiana delle famiglie materane di un tempo.

casagrotta

 

2 Dormite nei sassi

Abbiamo passato le due notti dormendo nei Sassi, in camere scavate nella roccia. Forse sono un po’ freddini e umidi, ma aprire la porta-finestra della mia abitazione alla mattina e vedere i sassi illuminati dalla prima luce del mattino, è una sensazione unica che vi consiglio e val bene qualche comodità in meno.

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3 Sapori dei Sassi

Sapori dei Sassi è un e-commerce ma anche una bottega nel cuore dei Sassi. Curata personalmente da Angela e Giuseppe vende, cito e sottoscrivo: “pezzi di storia e cultura eno-gastronomica”.
Andarli a trovare vuol dire immergersi nella cultura gastronomica locale e del sud Italia. Sarete accolti da una Angela fiera e profonda conoscitrice della sua terra e dei prodotti che regala, lei vi accompagnerà nel capire questi prodotti e vi aiuterà ad amarli. Conosco Angela da tempo, ma solo durante questo viaggio ho potuto abbracciarla dal vivo, perdonate quindi se la mia descrizione è un filino sentimentale, ma fidatevi è una persona meravigliosa da conoscere!
Tra l’altro con lei abbiamo degustato non ricordo quanti liquori di erbe e mi sono portata a casa della cacio ricotta, una salsiccia ed i peperoni “cruschi”, favoloso “snack” cioè seccati al sole, dal caratteristico retrogusto amarognolo.

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4 Andate a cena a Matera

E provate tutto ciò che di tipico vi verrà proposto. Diciamo che per tutto il weekend non ho fatto altro che mangiare, ma tra i cavatelli con i broccoletti e le orecchiette, formaggi e salumi, la focaccia, il purè di fave e cicorella ed i peperoni cruschi… come potevo dire di no?

A Matera siamo stati da Francesca, nel cuore dei sassi.

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5 Andate a trovare l’artigiano Massimo Casiello

Angela ci ha portato a conoscere Massimo nella sua bottega in via Ridola. Massimo lavora e tornisce il legno con passione e tra gli oggetti molto belli che crea ci ha presentato la serie dedicata al timbro per il pane, uno dei simboli dell’arte pastorale della murgia materana.

Fino agli anni ’50 le massaie usavano impastare il pane in casa e lo consegnavano ai garzoni dei forni per la cottura, timbrando ciascuna forma per distinguerla da quelle delle altre famiglie. I timbri erano commissionati ai pastori che li realizzavano durante il periodo della transumanza, quando erano lontani dalle loro abitazioni e avevano del tempo libero da dedicare all’intaglio del legno che non mancava nel loro percorso. Alla funzione pratica, rendere riconoscibili le forme di pane, si aggiungeva un significato simbolico e rituale collegato alle diverse raffigurazioni. Io sono tornata a casa con un bellissimo timbro con su le mie iniziali e il manico raffigurante un gallo, che si dice abbia funzione protettiva del nucleo familiare.

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Avrei voluto vedere anche le chiese rupestri e la Cripta del Peccato Originale, ma purtroppo il tempo non è stato dalla nostra… e qui arriviamo all’unica cosa da NON fare.

Se piove o meglio se diluvia, come è successo a noi – la solita fortuna erano anni che non pioveva così – vi prego NON vi avventurate nei sassi cercando di scendere come abbiamo fatto noi, ma fermatevi e aspettate che il diluvio cessi. La pavimentazione tipica dei sassi, con la pioggia diventa un pavimento saponato e a meno che non siate particolarmente bravi nello snowboard su sasso, rischierete di rompervi l’osso del collo… come ha fatto la sottoscritta in più tratti! Meno male che c’era il prode Ezio a sostenermi e a salvare la mia macchina fotografica in caso di caduta. 🙂

A presto con il prossimo episodio del viaggio e se avete consigli da aggiungere su Matera, vi prego fatelo perchè intendo tornarci presto! 🙂

 

 

 

 

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